Le foreste pluviali, quaranta tipi differenti

Le foreste pluviali, che si trovano in tutto il mondo, sono di quaranta tipi differenti e caratterizzate però dal clima caldo e umido presente tutto l’anno. Le differenze sono date dalla posizione che hanno nel mondo.
Le foreste in cui piove maggiormente vengono chiamate “bagnate” mentre quelle in cui le precipitazioni sono inferiori si chiamano “secche”. Altre sono dette “montane”. Nonostante le foreste siano sempre meno non sono scomparse del tutto.
Nelle foreste pluviali la caratteristica comune è che piove sempre tantissimo e le precipitazioni si attestato a più di un metro e mezzo d’acqua all’anno mentre le temperature sono tra ventuno e i ventinove gradi e la notte non scende mai sotto la temperatura minima. Un’altra caratteristica comune è che sono a strati, ma dall’alto si vede solamente un immenso tappeto verde.
In un clima così piovoso e umido naturalmente crescono e prosperano tantissimo specie vegetali oltre a vivere e riprodursi tanti animali. In queste zone vivono animali che non si trovano in altri luoghi della terra.
Il terreno però è molto povero e di poco spessore, le foreste sono quindi un habitat molto delicato e la catena alimentare è messa in modo che niente vada perduto o sprecato. Il ciclo della vita e della morte avviene a stretto giro e tutto ciò che non è più vivo viene utilizzato come concime e nutrimento.
La foresta più grande del mondo è quella dell’Amazzonia del Sud che si estende soprattutto in Brasile, ma occupa anche parte di Ecuador, Perù e Colombia. Ci sono foreste pluviali anche ai Caraibi, in Blize, in Honduras, Nicaragua, Panama e Costa Rica.
Mentre in Africa le foreste pluviali si trovano nella parte occidentale e in Zaire. Nell’arcipelago della Malesia si estende una grande foresta pluviale.
In queste foreste vi abitano tantissimi animali di cui poi tratteremo a parte, prendendo in considerazione foresta per foresta.
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